Tutti amano avere delle gratificazioni.
Alzi la mano a chi da fastidio ricevere complimenti.
Visto?Nessuno.
Ora.
I complimenti, per quanto piacere facciano, non sono concreti.
Per uno studente certe gratificazioni prendono anche il nome di "borse di studio".
E queste sono veramente belle perché, dopo essersi impegnati, ti permettono di ricevere qualcosa che vada oltre al semplice -Brava!Ben fatto!Che brava ragazzza!-.
Sono concrete. Tangibili. E fanno sempre comodo.
Solo che, quando torni da una sfiancante giornatina universitaria e come accoglienza tua madre ti annuncia che hai vinto la borsa di studio, il fatto che tua sorella sghignazzi in sottofondo come una iena ridens ti fa pensare.
Aveva ragione.
A ridere intendo.
Il motivo sono le seguenti parole incoraggianti(?!) della mia genitrice "Tesoro (!?) sai che per ritirarla ci sarà il pranzo annuale dell'associazione bababababa....."
La mia reazione non poteva essere che questa:

Motivo?

1) La sottoscritta era l'unica presente al pranzo (da ore 12.oo fino ore 17.30) sotto gli "anta"

2) La sottoscritta era circondata da amici dei propri parenti che la trattavano come una dolce e zuccherosa ragazzina da vezzeggiare

3) La sottoscritta é stata costretta a farsi venire il diabete a causa delle immense fette di dolce ordinate apposta per lei dai suddetti personaggi

4) La sottoscritta, essendo l'unica rappresentante di una gioventù tecnologica, è stata costretta a scrivere un sms a "un'amichetta" di un arzillo vecchietto e di cancellarne le prove

Però. Sono bastati solo 3 bicchieri di bianco, 1 di rosso e 2 di spumante per trovare dell'ironia nella giornata.