Taxi Driver

Per la serie: "La madre dei cretini è sempre incinta e tu ti ritovarai faccia a faccia con la sua prole" ho avuto tempo fa la possibiltà (ma sempre io queste fortune,eh?) di verificare questo simpatico detto.

Al solito, da quando in una ridente mattinata di marzo ho brillantemente superato l'esame di guida, con tanto di complimenti dell'esaminatore (ahime non sulle mie prodezze al volante ma sui miei occhietti), mia madre mi ha eletta come sua personale tassista.

Nessun problema fino a qui: sto allenandomi a tenere autocontrollo anche quando viene criticato il mio modo di guidare e ho scoperto che contare fino a mille mi aiuta ad evitare risposte che potrebbero farmi abbandonare in autostrada alle prossime vacanze.

Quel giorno però avevo a bordo anche una ridente "sciura" anch'essa vogliosa di fare una capatina dalla parrucchiera, capace soltanto di ostacolarmi con i suoi gomiti ingombranti il cambio delle marce e di guardarmi sorridendo e dicendo "sei emozionata a guidare perchè ci sono anche io?"

Io, da brava fanciulla ragionevole quale sono, ho ignorato perfettamente la sua incapacità di decifrare la mia faccia da "non sono emozionata, è che mi manca lo spazio vitale" e ho continuato a guidare con aria serafica.

Ora.

Semaforo verde= puoi passare.

Semaforo rosso= fermati.

O pirla, non è un semplice consiglio amichevole che puoi allegramente ignorare.

E' legge.

E' un obbligo.

Così mentre passo con il verde mi vedo arrivare addosso questo grandissimo deficente (dimostrazione scientifica che anche con un solo neurone si può sopravvivere e munirsi di patente) che, non appena inchiodo perchè io, stranamente attaccata alla mia vita e a quella delle persone che trasporto, decido di evitare un frontale, mi guarda con una faccia da riconglionito e dato che sono donna al volante pretende di essere dalla parte della ragione.

Ma si può campà così??